Poesia come modo unanime e secolare per infondere pensiero e volontà di pace. Quattro brevi poesie dedicate alla pace
ma anche una considerazione "oltre" di Fabrizio De André circa una pace ingiusta,
una "pace orribile" che nasconde una guerra quotidiana ..
Quindi urliamo, facciamoci sentire, scriviamo della pace,.. ma combattiamo anche una pace peggiore di quella che si manifesta come evidente stato di guerra.
E infine, siamo realmente e quotidianamente dei sostenitori del senso e del Credo di pace??
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da Trilussa, "La pace"
UN OMO APRÌ ER CORTELLO E DOMANNÒ A L’OLIVO:
"TE DISPIACE DE DAMME UN RAMOSCELLO SIMBOLO DE LA PACE?
"NO… NO…- DISSE L’OLIVO - NUN SCHERZAMO.
PERCHÉ HO VEDUTO, IN PIÙ D’UN’OCCASIONE,
CH’ER RAMOSCELLO È DIVENTATO UN RAMO
E ER SIMBOLO UN BASTONE.
*§*
da Gianni Rodari, "Promemoria"
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola, a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte né per mare né per terra:
per esempio, LA GUERRA.
*§*
*§*
da Li Tien Min, "La Pace"
Non importa chi tu sia,
uomo, donna,
vecchio o fanciullo,
operaio o contadino,
soldato, studente o commerciante;
non importa quale sia il tuo credo politico
o quello religioso
se ti chiedono qual è la cosa
più importante per l’umanità,
rispondi
prima
dopo
sempre: la pace!
*§*
da Talil Sorek, "Ho dipinto la Pace"
(famosa poesia scritta dalla giovane israeliana appena dodicenne durante un breve ma devastante conflitto armato nel 1973 tra Israele, Egitto e Siria, ..quel tipo di guerre che non hanno mai una fine.. Per questa poesia Talil Sorek vinse un premio nel 1975)
Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l’arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.
*§*
dai diari di Fabrizio De André che scrive di una versione ingiusta della pace:
“Operazioni di “polizia” perché il mondo sia in pace: attenzione però che non sia una “pace terrificante”. Anche gli schiavi che costruirono la Piramide di Cheope erano in pace, essi erano più o meno pacificamente tenuti in vita per lavorare. Credo che chiunque di loro avrebbe preferito una guerra con il rischio della morte, piuttosto di quella orribile pace.
Il fatto è che tutti desiderano essere ricchi, e mettiamoci in testa che i ricchi non possono esistere, se contemporaneamente non esistono i poveri.
Il problema va quindi al di là della pace e della guerra. Certo, è preferibile la pace, ma ad una pace ingiusta si può preferire una guerra, soprattutto quando una pace ingiusta produce in definitiva gli stessi effetti di una guerra: per esempio la morte per indigenza di intere popolazioni.”
Fabrizio De André - Dall'archivio dei suoi diari,
il libro edito da Mondadori “Sotto le ciglia chissà”
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Aggiungiamo l'importanza del NOSTRO personale SENTIRE ed AGIRE :
è assurdo ed incongruente volere la pace senza poi averla chiara nel proprio animo, senza praticarla giornalmente nell'educare i figli, i giovani, senza applicarla nel proprio agire e nel proprio ambiente di relazioni di qualsiasi genere.
Se siamo in arrogante competizione continua, in lotta dentro di noi e con gli altri, se ricalchiamo i modi e gli obiettivi di una nazione che ne assalta, calpesta, sfinisce e distrugge un'altra; se maltrattiamo fisicamente ma anche psicologicamente ,..!! (umano o animale che sia);
se non abbiamo superato molti dei nodi interiori che ostacolano un vero sentore di pace dentro e fuori di noi,
non abbiamo in noi la pace e non possiamo parlarne in verità totale, darne esempio, protestare ed insegnarla.
Chi non è in pace con sé stesso, sarà in guerra con il mondo intero.
Mahatma Gandhi
La pace viene da dentro. Non cercarla fuori.
Buddha
e, nella pratica,
Pace interiore è quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai, sono in perfetta armonia.
Mahatma Gandhi
Quindi dobbiamo assolutamente tramutarci in veri sostenitori della pace partendo dal nostro intimo e dal nostro quotidiano per poterci definire tali, attraverso l'affermazione spesso spesa a vuoto "io sono per la pace!"
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