Lo scorso 24 ottobre il Parlamento europeo si è espresso, con un parere non vincolante, per vietare del tutto entro il 2022 l’uso del glifosato,
un potente erbicida prodotto dalla Monsanto e che si impiega, tra
l’altro, in associazione agli OGM [1]. Ma il giorno seguente, 25
ottobre, la Commissione europea, riunita per discutere il rinnovo della
licenza, ha dibattuto, discettato e discusso, e infine ha rinviato
tutto. La posizione degli Stati membri è diversificata. Italia, Belgio,
Svezia, Austria e Grecia sono per la messa al bando; Francia e Spagna
sono per il rinnovo [2]. A scanso di equivoci, non parliamo qui di OGM,
ma di un diserbante attualmente impiegato anche nel nostro Paese.
Monsanto, la
multinazionale recentemente acquisita dalla Bayer – e nel mirino
dell’Antitrust europeo - è già nota per aver prodotto il Napalm: l'arma
chimica che gli americani usavano in Vietnam, presentandola come un
defoliante. Il meccanismo del glifosato è noto: l'erbicida è
generalmente letale per ogni forma di vita, ma le piante brevettate
dalla Monsanto sono geneticamente modificate per resistergli. Tuttavia,
sul glifosato grava da tempo il fondato sospetto di causare il cancro...
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