Concetti, frasi , poesie sulla diversità e testimonianze. Conclusioni per l'oggi.
Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
Paul Valéry
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Tu non sei come me: tu sei diverso Ma non sentirti perso Anch’io sono diverso, siamo in due Se metto le mie mani con le tue Certe cose so fare io, ed altre tu E messi insieme sappiamo far di più Tu non sei come me: son fortunato Davvero ti son grato Perché non siamo uguali: Vuol dire che tutt’e due siamo speciali .
Bruno Tognoli
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Tu sei una persona diversa, che vuole essere uguale.
E questo, dal mio punto di vista,
è considerato una malattia grave.
Paulo Coelho
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La più grande forma di razzismo è l'idea stessa del razzismo. ( G.T.)
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Diverso
Gli occhi un poco a mandorla
su quel viso
color della luna.
Scruti il mondo
così differente da te...
sei mani che sfiorano
sei parole d'amore.
Ma il tuo aspetto
non è
quello che la gente vede...
Eppure
il cuore batte
il sorriso
è impetuoso
limpido
fresco
come il ruscello
che sgorga
sincero
puro.
Diverso...
Diverso da chi...
sangue rosso
anche tu
come me
sei speranza
e coraggio
e anima
L'eco della tua voce
vibra
il suono della vita
chiama
e urla...
Diverso...
diverso da chi...
diverso perché...
La danza dei cromosomi impazziti
un danno
per alcuni...
un dèdalo
per altri...
eppure
ancora c'è sole
ancora c'è vita
ancora c'è amore da amare.
di Raffaella Amoruso - da poesieracconti.it
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immagine da
www.volontariatoggi
"La sensibilità unisce le differenze"
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Testimonianze. L'esclusione sociale delle ragazze madri nei paesi in via di sviluppo
"...Noi disabili abbiamo sentimenti, paure, opinioni, desideri come tutti gli esseri umani. Forse è anche colpa della società, dei mass media, che impongono delle regole per me assurde, bellezza e perfezione e non intelligenza, simpatia, e voglia di vivere....."
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" Il fenomeno della povertà è strettamente legato al concetto di esclusione sociale in cui assume rilevanza la fragilità, la vulnerabilità, la solitudine degli individui che, portatori di grave disagio, si ritrovano a vivere condizioni di rottura dalla cosiddetta normalità.... " "In che film viviamo ? "
realizzato dai ragazzi della troupe di imagina(c)tion TV, progetto di Area Giovani (Comune di Ferrara)
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CONCLUSIONI PER L'OGGI.
Divide et impera, questo l'obiettivo di chi intende manipolare persone, gruppi di persone e popolazioni.
E' proprio questo senso del "diverso" che ci divide da sempre e che ha distrutto così tanto della nostra bellezza interiore.
In quest'epoca moderna e pseudo-avanzata culturalmente non dobbiamo ancora farci dividere !
Diversi dall'altro lo siamo tutti indistintamente, ognuno di noi diverso dal nostro prossimo (e ognuno speciale) ma per una diversità individuale e naturale, una diversità che deve essere vista come un vantaggio comune non come un motivo di separazione e di sopraffazione.
La maggioranza crea la diversità per tutti gli altri ? Allora ..non si parla di maggioranza ma di piatta moltitudine di cloni..!
Ognuno ha diritto al rispetto; "il diverso" esiste nell'individuale ma non esiste nel globale, quindi, essendo egli uno di noi tutti, necessita di pari rispetto.
Semmai siamo complementari l'uno dell'altro.
Classismo è un sopruso, una separazione la cui pratica non deve essere concessa a nessuno, pur essendo insita nell'animo umano. Bisogna propagandare ogni giorno la sua abolizione dai pensieri umani e scongiurarla.
Una fucina di emozioni tradotte in parole, un amico da me soprannominato così che desidera regalare parole (e spesso umorismo) rimanendo nell'anonimato.
Parole nel vento, quindi. Per chi vuole raccoglierle e farle sue :)
Come dice Pasolini, "La poesia non è di chi la scrive,
è di chi gli serve"
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Ho comprato quel nuovo vestito per cambiarmi nei giorni di festa, come avrebbe voluto mio padre e mia madre sarebbe contenta.
Io lo so, questo sa di provincia come un coro di bimbi alla messa o le paste per tutti in famiglia o, al Caffè, la partita a biliardo.
È provincia, lo so, per davvero, ma la fretta mi sfianca e mi uccide e ho deciso che non c’è più meta navigando fra i volti che incontro.
La città sembra un bosco incantato le corriere hanno rughe di gente so che vivere controcorrente male fa, ma è un sentiero obbligato.
E così ho coltivato un’aiuola, un’aiuola che incontri a un incrocio han pensato che fossi uno scemo, ma scappavano: avevano fretta.
Nell’aiuola ho piantato i miei sogni costruito una casa di legno, dove scrivo le storie che sento: ma mi manca il finale a sorpresa.
Solo tu sei colei che si ferma a ascoltare le parole contorte quelle che riesco ancora a cantare: perché abbiamo una pelle che vibra.
Mi ricordo di te da ragazza, con la gonna agitata dal vento: m’incantava il sorriso gratuito caldo quanto una dolce carezza.
Ed è vero, mi dici, s’invecchia, ma vedere che il vento negli occhi sia lo stesso del tempo che è stato, è sentirmi attaccato alla vita.
Sai che c’è: a volte un viaggio finisce e la fine ti sembra banale io vorrei rimanere a sognare, io vorrei rimanerti a sognare
calda e dolce, e perenne nel tempo anche se fossi altrove o non fossi e trovar le tue rughe più belle in chi incrocio, anche fosse per caso….
FEP
..ed è vero, mi dici, s’invecchia,
ma vedere che il vento negli occhi
sia lo stesso del tempo che è stato,
è sentirmi attaccato alla vita.
Difficile accettare cambiamenti e allontanarsi, abbandonare e ritrovarsi abbandonati, difficile lasciar andare ciò che deve andar via, ..sarebbe molto più semplice lasciarsi andare! ma la vita nella nostra scelta il benessere e passare il prossimo nello stesso tempo è un compenso non da poco per il e l'altrui equilibrio, per un'ambizione.
Accettare, Accogliere , non mettersi contro! è la base per superare le difficoltà in molti campi della vita; il non farlo crea una RESISTENZA che a sua volta ci distrugge dentro. Affrontare gli abbandoni e la perdita di affetti, di situazioni, di cose, di parti di noi stessi con questo spirito positivo e costruttivo che accoglie proiettandosi verso l'apertura;
Un modo di guardare sotto una differente ottica per non morire ogni giorno, in continuazione ed inutilmente...ma per vivere cosìsarebbe necessario prima accettare e guardare oltre il materiale, aprire la mente al nostro essere, anche e soprattutto, ENERGIA.Questo aspetto di noi ..lo dimentichiamo sempre troppo, chiusi come siamo in una casa/prigione con pareti spesse e limitanti ....
Sono sempre più convinta della "diversa frequenza" in cui semplicemente ci "spostiamo" al momento della morte, e che il problema del nostro vivere non sia morire ma al contrario saper vivere senza soffrire troppo, saper accogliere e .. saper lasciar andare.
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Il video che ho realizzato, prendendo spunto dalla poesia di Neruda, per una visione più serena degli abbandoni e di ogni genere di separazione:
"Assenza" Pablo Neruda - Saper vivere gli abbandoni
Assenza - Pablo Neruda
" Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
da risvegliare la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che vacillino il tuo riso nè i tuoi passi ,
non voglio che muoia la mia eredità di gioia,
non bussare al mio petto, sono assenti.
Vivi nella mia assenza come in una casa.
E' una casa così grande l'
assenza che entrerai in essa attraverso i muri
e appenderai i quadri nell 'aria.
E' una casa così trasparente l'assenza
che senza vita io ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò di nuovo ."
..poesia che ci insegna un modo di affrontare anche ogni altro tipo di abbandono.
Il dolore causato da una separazione è qualcosa di indescrivibile ma proprio per questo bisogna cercare e trovare soluzioni non certo per non soffrire, cosa impossibile, ma per non soffrire troppo ! e troppo a lungo;
inoltre per trovare una spinta a costruire ancora, costruire sulla base di quell'abbandono, riuscire a rimanere felici dentro comunque e scoprire una nuova visione di accettazione delle separazioni che siamo costretti a vivere, nonché la certezza che un vuoto si riempie sempre di qualcosa d'altro.
Ho pensato questo video per riferirmi ad OGNI TIPO di abbandono, di perdita, di separazione, di privazione.
Ne subiamo tante e di tanti generi durante la vita! Una scelta di vita andata male, la perdita di beni materiali, un cambiamento di salute o di situazioni, .. anche il nostro stesso invecchiare rappresenta una perdita ma si tratta sempre di perdere qualcosa che lascia posto ad altro di diverso, sempre di nostro e probabilmente di migliore. (in quest'ultimo caso, perdere la freschezza giovanile ma acquisire la saggezza ed una filosofia meno angosciante). OGNI VUOTO SI RIEMPIE DI QUALCOS' ALTRO. E' questo "ALTRO" che non si riesce a vedere né a pensare né a credere né a cui ci si può appigliare quando si soffre così.
Ma, al contrario, C'E' ! invisibile ai nostri occhi sofferenti forse per sempre, ma c'è! e proprio perché
intrappolati nella nostra visione limitata, non sappiamo coglierlo!
Questo mio è un invito a scoprirlo, o a ritrovarlo, guardando oltre :)
Alcune immagini utilizzate per il video: Foto d'Arte di Alfredo Troisi
Altre, foto scattate durante i miei viaggi " on the road " ...
Pagina You Tube video"Assenza" Pablo Neruda - Saper vivere gli abbandoni
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Riflessioni e suggerimenti da filosofie orientali
Difficile lo è certamente superare i grandi dolori, gli abbandoni e leperdite che ci troviamo ad affrontare durante la nostra vita. E' difficile ancor più per noi che viviamo in una società influenzata dalla materia e dal possedere al punto che non riusciamo a vedere che la morte, e in generale la "fine" di un qualcosa, sono aspetti insiti nella vitache costituiscono la vita stessa.
Noi umani (soprattutto gli occidentali della società tecnologica) tendiamo ad definire soltanto l'inizio e la fine delle cose non dando peso al cambiamento, al processo di mutamento delle cose; non riusciamo a percepire la TRASFORMAZIONE.Siamo abituati a vedere soltanto nascita e morte anche lì dove si constata scientificamente che non c'è mai fine (come nella riproduzione di cellule o nelle reazioni a catena ,...). Presi come siamo dalla cura del corpo, degli oggetti e del senso del possesso, presi dalle nostre passioni, dalla "forma", dagli impegni e problemi, oltre a non esser stati educati a FERMARCI per PERCEPIRE L'ENERGIA UNIVERSALE di cui siamo partenè le frequenze che esistono e che si aggiungono a questa frequenza, ne abbiamo paura!
Paura di allontanarci da questo stato di sicurezza che ci offre la materia.
Paura di andare a scoprire noi stessi e ciò di cui siamo parte ovvero di questa energia cosciente la quale ci appare, secondo la mentalità materialistica, paradossalmente come un nemico; questa Energia è rimasta sempre per noi sconosciuta ed estranea.
Difficile per un doppio motivo, quindi, per la nostra resistenza a lasciar andare la sicurezza del concreto e del voler possedere;
e per paura.
Volendo iniziare a superare la paura di questo punto di "arrivo" (non è un arrivo ma una tappa del cammino) e dell'accettazione di ulteriori dimensioni, volendo uscire dal nostro egocentrismo,SUPEREREMO ANCHE IL TROPPO DOLORE.
La serenità si potrebbe ottenere tramite la nostra ENERGIA PERSONALE;
cambiando i nostri parametri consueti, sforzandoci di dedicare tempo ed un maggior lavoro alla meditazione profonda, alla parte non spessa e concreta di noi, fermandoci durante il giorno e distaccandoci dall'energia di ciò che è materiale che ci avvolge e ci controlla completamente, si potrà ottenere un maggior contatto con le altre frequenze e con la dimensione che oltrepassa la materia.
Nella cultura cattolica ci hanno proposto, fra le altre cose, di santificare la domenica come giorno da dedicare al Signore, all'anima. Altre culture ci sollecitano a dedicare momenti di OGNI GIORNO alla meditazione per aiutarci realmente a trascendere la concretezza, a vivere sia nel corpo che in quella che denominiamo "anima", in quella parte di noi tutti che è pura energia, in quella parte che (come pensieri di guide spirituali propongono) si raffigura come il passeggero di un cocchio :
... il passeggero (anima) del carro (corpo) grazie al conducente (intelligenza, la coscienza universale) che tiene le briglie (mente) dei cavalli (sensi) i quali corrono nella vita e ci conducono infine nelle nostre azioni.
Culture diverse ci insegnano che abbiamo un corpo fuori; non è l'anima ad essere chiusa dentro il nostro corpo.
Siamo un'essere spirituale con un corpo fuori.
Siamo noi che plasmiamo la realtà tramite la mente; le nostre percezioni della realtà sono solo nostre riproduzioni che crediamo uniche, totali, inconfutabili, ma non rappresentano la realtà effettiva!
Ecco che l'aver PERDUTO qualcuno o qualcosa del mondo materiale si riferirà soltanto ad un'unica sfera della nostra esistenza; si affronterà nella direzione che viene data da noi, dalla nostra intelligenza (conducente) alle briglie (mente) che dirigono il nostro carro (corpo);
lavorando su questo punto si arriverà a formulare pensieri differenziati e si porteranno i nostri cavalli (i sensi) in un'altra direzione scelta da noi grazie ad una diversa conoscenza, con percezione più elevata, più matura, completa e consapevole ad ampio raggio;
la disperazione sarà metabolizzata e il nostro dolore si farà più lieve..
Sei il mio tempo. Tieni i fili del mio umore. Se ti allontani pensieri come elastici infiniti si allungano fino ad inquadrare le tue orme. Sentire dove sei. Per avvicinare i pensieri e farli veri.